La Svizzera, nota per la sua neutralità e preparazione in tempi di crisi, possiede una rete impressionante di bunker segreti sparsi in tutto il paese. Questi rifugi, un tempo considerati simboli di difesa e sicurezza, hanno attraversato diverse fasi storiche, adattandosi alle esigenze e alle sfide di ogni epoca. Oggi, molti di questi bunker sono accessibili al pubblico, offrendo un'opportunità unica per immergersi nella storia militare e civile elvetica.
La costruzione dei bunker in Svizzera ha radici profonde, risalenti alla fine del XIX secolo. Nel 1886, poco dopo l'apertura della linea ferroviaria del San Gottardo, furono realizzati i primi rifugi in cemento armato, segnando l'inizio di una lunga tradizione di fortificazioni. Tuttavia, fu negli anni '30, con l'avvicinarsi della Seconda Guerra Mondiale, che la necessità di una difesa più robusta divenne evidente.
Il generale Henri Guisan, comandante in capo dell'esercito svizzero, concepì il "Ridotto Nazionale", un sistema di fortificazioni e postazioni difensive situate nelle Alpi centrali. Questo piano strategico mirava a concentrare le forze armate in una zona montuosa, rendendo difficile un'invasione nemica e sfruttando la geografia svizzera a favore della difesa nazionale. La realizzazione di queste strutture richiese ingenti investimenti: tra il 1939 e il 1945, la Svizzera spese circa 2,14 miliardi di franchi per la costruzione, l'armamento e la manutenzione del Ridotto. (it.wikipedia.org)
Con l'inizio della Guerra Fredda negli anni '50, la Svizzera affrontò nuove sfide legate alla minaccia nucleare. Nel 1963, il governo svizzero introdusse una legge che obbligava ogni cittadino a disporre di un rifugio antiatomico. Questa normativa portò alla costruzione di oltre 300.000 rifugi, capaci di ospitare più del 100% della popolazione nazionale. La Svizzera divenne così un "gold standard" nella protezione civile, con una rete di bunker senza pari in Europa. (swissinfo.ch)
Oggi, molti di questi bunker non sono più utilizzati per scopi militari o di protezione civile. Alcuni sono stati trasformati in musei, hotel, cantine per la stagionatura dei formaggi o addirittura in centri di coltivazione di funghi. Questa evoluzione riflette il desiderio di preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale del paese, offrendo al contempo nuove opportunità per il turismo e l'educazione. (houseofswitzerland.org)
La storia dei bunker svizzeri è un affascinante viaggio attraverso le sfide e le risposte del paese alle minacce esterne. Dalla loro concezione come fortificazioni strategiche alla trasformazione in simboli culturali e turistici, questi rifugi raccontano la resilienza e l'adattabilità della Svizzera nel corso dei decenni.